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L'ossidazione del Tè

Un buon articolo esaustivo dal sito Phytosonline, piante medicinali e fitoterapia energetica (vedi link a tergo)

La pianta del tè è una sola, e si chiama Camellia sinensis. Appartiene alla famiglia delle Teaceae.
E' originaria della Cina e del Giappone, ora estesamente coltivata anche in India e nel sudest asiatico.
Le foglie del tè verde (Camelia sinensis) contengono grandi quantità di componenti che , come vedremo hanno proprietà importanti, negli ultimi anni molto studiate. Questi componenti sono solubili nell'acqua calda e conferiscono il caratteristico gusto e profumo alla bevanda così ottenuta.
La concentrazione di queste componenti è influenzata da vari fattori: la varietà della pianta, le condizioni di luce e del terreno durante la coltivazione ed i metodi di processamento delle foglie. Dalla stessa pianta si ricava anche il cosiddetto tè bianco, molto costoso peraltro e di più difficile reperibilità: questo si ottiene dalle primissime foglioline della pianta, una primizia quindi, che in passato veniva prodotta esclusivamente dalle piante presenti nei giardini segreti dell'imperatore giapponese.
Il tè nero, divenuta tipica bevanda inglese, è ottenuto facendo ossidare mediante fermentazione le foglie della stessa pianta , che poi vengono sottoposte a torrefazione e diventano nere. Il gusto amaro, dovuto alla presenza delle catechine, è notevolmente ridotto ed aromatizzato dalla fermentazione, processo che è alla base della produzione del tè nero, tè rosso e tè oolong: questo
trattamento consiste nella parziale ossidazione e polimerizzazione delle catechine in essi contenute.

Il tè verde invece, come abbiamo detto, non subisce alcuna fermentazione, le foglie della pianta
Camelia sinensis sono rapidamente scaldate, in modo da bloccare l'attività enzimatica e prevenire i processi ossidativi. Dobbiamo sapere che la pianta del tè, come del resto molte altre piante, è proprio una miniera di sostanze attive, alcune buone, altre meno, altre addirittura contrastanti tra loro. Vediamole brevemente:

· Tannini
· Metil-xantine: caffeina, teobromina,teofillina
· Catechine: epigallocatechina gallato , catechina
· Saponine
· Vitamine e minerali
· Aminoacidi: teanina

I tannini forse sono i costituenti più oscuri del tè, nel senso che possono risultare utili nei casi di diarree, mentre alla lunga riducono l'assorbimento di nutrienti, ed in particolare del ferro, e quindi sono controindicati nei soggetti con anemia da carenza di ferro.

Tutti sanno delle proprietà stimolanti della caffeina, pochi sanno invece che per avere danni dal tè, occorre berne almeno 5-6 tazze al giorno, a differenza del caffè. La caffeina inoltre può servire nei soggetti che abbiano tendenzialmente la pressione arteriosa bassa, oppure per uso esterno in creme anticellulite. Pochi sanno invece che una sostanza simile alla caffeina, la teofillina, è utilizzata anche come farmaco antiasmatico.

Il cuore dei principi attivi del tè sono invece i polifenoli del tè verde, ed in particolare le epicatechine, che hanno invece dimostrato una significativa azione antiossidante (antiradicali liberi), astringente-antiinfiammatoria e preventiva sulla degenerazione neoplastica delle cellule. I polifenoli si sono dimostrati in grado di combattere tutti gli stress ossidativi delle cellule.

Le catechine rappresentano più dell'80% dei polifenoli presenti nel tè
verde; esse sono derivate dal flavan-3-olo e rappresentano il 70-80% della massa
solida ricavata dall'evaporazione di infuso di tè verde.
Le principali catechine sono (1):
-(-)-epigallocatechina 3-gallato (EGCG)
-(-)-epigallocatechina (EGC)
-(-)-epicatechina 3-gallato (ECG)
-(-)-epicatechina (EC)

Il tè verde essiccato contiene il 15-20% di catechine, il 2-3% di caffeina ( metil-xantine) e
tra l'1% ed il 6% di amminoacidi (rappresentati per la metà da teanine ovvero γ-
glu-tamylethylamine).
Il 25-40% delle catechine presenti nel tè verde è rappresentato da EGCG, alla quale vengono attribuiti la maggior parte degli effetti biologici di tale bevanda.

Per quanto riguarda gli aspetti di farmacodinamica si può notare che (1):
- I polifenoli del tè verde, assunti oralmente ad un dosaggio equivalente 5-10 tazze di tè hanno pochi, se non nessun effetto collaterale.
- La dose letale media di un estratto di tè verde contenente l'85% di EGCG, somministrato oralmente, è di 3-5g/kg.
- La biodisponibilità delle catechine dipende da numerosi fattori, tra i quali la struttura, la purezza ed il dosaggio.
- L'assorbimento e la distribuzione delle catechine nell'organismo dipendono dalla via di somministrazione e dal tipo di molecola somministrata.
- L'emivita nel plasma è di 5 ore per EGCG e di 3 ore per EC ed EGC.
- La maggior parte delle catechine sono trasportate nel plasma e nella bile sotto forma di glucoronidi e solfati e sono escreti 6-10 ore dopo la somministrazione con l'urina e le feci.
- Nell'urina e nel plasma si sono ritrovati più di una dozzina di metaboliti, derivati da trasformazioni dell'anello delle catechine; alcuni di questi sono probabilmente dovuti all'azione dei batteri intestinali.

Alcune azioni del tè verde
La funzione biologica delle catechine nelle piante di tè non è chiara, così come rimane un mistero il motivo dell'accumulo di tali molecole nelle foglie di tè.
Il fatto che le foglie che crescono all'ombra abbiano meno catechine può indicare che queste siano usate per proteggere le foglie dall'eccessiva luce solare. Il sapore amaro, così come le proprietà antimicrobiche ed antiossidanti delle catechine potrebbero inoltre proteggere le foglie da insetti, infezioni ed altri danni ambientali. Molti dei benefici del tè verde sulla salute dell'uomo sono basati su proprietà simili. Si è visto, infatti, che in numerosi modelli sperimentali i polifenoli del tè verde modulano molti dei fattori di rischio per le più comuni patologie (quali cancro, patologie cardiovascolari, diabete ed obesità) (1).
Sicuramente a determinare l'azione farmacologica di queste molecole svolgono un ruolo importante le loro attività antiossidanti, chelanti di metalli e di rimozione dei radicali liberi, ma alcuni effetti biologici probabilmente coinvolgono anche l'attività di modulazione di enzimi e di altri componenti
cellulari.

Anche se non ci sono ancora prove schiaccianti a livello epidemiologico di un collegamento tra l'assunzione di tè verde e la prevenzione di malattie cardiovascolari, numerosi studi mostrano che l'assunzione di catechine del tè verde è associata ad un minor rischio di tali patologie. Sicuramente quest'effetto è correlato ad una diminuzione dei livelli ematici di colesterolo totale e della
pressione sistolica (2)
Inoltre, dopo somministrazione di catechine del tè verde,si ritrovano diminuiti livelli plasmatici di fosfatidilcolina idroperossido, un marcatore di lipoproteine ossidate, e ciò suggerisce che le catechine agiscano in questa situazione come antiossidanti, contribuendo così anche in questo modo a ridurre i rischi di malattie cardiovascolari .
Una relazione tra catechine del tè verde e diabete è nota ormai da molto tempo; il Bai-Yu-Cha è un preparato derivato dalle foglie del tè verde utilizzato nella medicina cinese per il trattamento di tale patologia(3).

Azione sul tessuto adiposo.
Studi clinici.
Uno studio clinico controllato ha valutato l'effetto del the verde sul dimagramento in pazienti tenute a dieta ipocalorica. Sono state arruolate 46 donne con BMI iniziale medio di 27,7, che dovevano assumere il the verde o un placebo per 83 giorni e rispettare una dieta ipocalorica standard, iniziata 1 mese prima dell'assunzione del rimedio. Si misuravano la composizione corporea, il peso corporeo e i comuni esami ematochimici pre e post terapia. Si è visto che in nessuno dei due gruppi vi erano alterazioni significative degli esami ematochimici al termine della sperimentazione. La perdita di peso era significativamente superiore nella fase di sola dieta versus la fase di dieta + the verde o placebo (p

vai al link 361_camellia_sinensis.pdf

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